17.03.2015

Il trattamento integrato dell’obesità

L’obesità è uno dei problemi di salute più diffusi, causato per lo più da uno stile di vita o da abitudini alimentari non corrette e per questo è una condizione prevenibile o comunque risolvibile.
L’obesità è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne accerta lo stato quando l’indice di massa corporea è superiore a 30.

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Secondo i dati raccolti da recenti monitoraggi è emerso un quadro allarmante perché ben 4 adulti su 10, in Italia, sono in eccesso ponderale ed il fenomeno dell’obesità è in espansione e colpisce prevalentemente i più giovani.
Quando la causa dell’obesità è un errato stile di vita allora è importante la prevenzione, da attuarsi prevalentemente in casa e favorendo comportamenti più sani anche praticando con costanza un’attività sportiva.
L’obesità però è anche una malattia multifattoriale nella cui eziologia sono presenti fattori metabolici, ormonali, genetici, psichici e sociali di una certa rilevanza.
Quando il quadro clinico si complica il paziente necessita di un trattamento integrato che coinvolge varie figure professionali, tra cui uno psicoterapeuta.

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La psicoterapia, in associazione all’intervento del nutrizionista, è uno dei trattamenti ad oggi migliori per favorire un calo ponderale significativo, permettere al paziente di acquisire strategie per la modificazione delle proprie abitudini alimentari e prevenire le ricadute, ed è quindi fondamentale per mantenere gli obiettivi raggiunti.
Di particolare efficacia è risultato il trattamento con l’ipnosi attraverso il quale si ha un percepibile aumento dell’autostima con l’utilizzo di suggestioni dirette e indirette che penetrano profondamente nell’inconscio; si instaurano e successivamente si rinforzano i nuovi comportamenti salutari e nello stesso tempo vengono eliminati quelli precedenti che hanno impedito di perdere peso.

Accanto a terapie che hanno come obiettivo il cambiamento profondo e duraturo degli schemi disfunzionali del paziente si affianca sempre di più oggi il ricorso alla chirurgia bariatrica con la tecnica del bendaggio gastrico.
Il bendaggio gastrico è un intervento che limita l’introduzione del cibo attraverso un’azione di tipo meccanico. E’ indicato per coloro che hanno un indice di massa corporea superiore a 40kg/mq, età compresa tra i 18 e i 60 anni, obesità di durata superiore a 5 anni, incapacità di perdere o mantenere una perdita di peso con metodiche non chirurgiche.
Si stima una mortalità pari allo 0,1% e un’incidenza di complicanze operatorie dello 0,2%, dovute soprattutto allo spostamento dell’anello di silicone. Il calo ponderale post-intervento è stimato intorno al 40/50% del peso in eccesso, sebbene sia possibile un recupero del peso perduto in caso di non corretto comportamento alimentare.
Prima di affrontare un intervento di chirurgia bariatrica, il paziente viene valutato sotto il profilo psicologico attraverso una serie di colloqui clinici e una batteria completa di test, inclusi quelli di personalità.
La valutazione dello stato mentale ha come obiettivo il riconoscimento dei disturbi psichiatrici che spesso si associano all’obesità per cui il ricorso alla chirurgia bariatrica appare sconsigliato e l’individuazione di tratti di personalità, comportamenti e disturbi psicopatologici minori associati devono essere oggetto di un’attenta valutazione per la gestione del periodo post operatorio.
Altre aree di valutazione riguardano la storia del peso corporeo del paziente e dei  trattamenti dietetici, le modalità di alimentarsi e le motivazioni che portano all’intervento. Nella valutazione pre-chirurgica va preso in considerazione l’aspetto fondamentale inerente alle aspettative del paziente. Risulta essere abbastanza frequente la presenza di aspettative magiche, non realistiche riguardo l’intervento, con la speranza di un calo ponderale superiore a quello medio raggiungibile e un aspetto fisico come quello che avevano  in età più giovane senza attenersi ai dati di realtà.
Aiutare i pazienti ad avere aspettative realistiche ed aumentare la loro capacitò di aderire alle prescrizioni post intervento, risultano essere fattori di protezione rispetto ai problemi psicologici che possono insorgere nel post operatorio .

Nella mia esperienza clinica  ho avuto modo di osservare un aumento al ricorso alla “scorciatoia” chirurgica negli ultimi anni, con richieste di valutazioni psicologiche pre-operatorie.
L’approccio che ritengo più efficace è quello di valutare tutte le possibili strade per la soluzione del problema, che non si limita ad essere il solo aumento ponderale ma coinvolge altri aspetti che vanno presi in considerazione mirando ad un benessere globale del paziente a cui va restituita una serena libertà di vivere ed alimentarsi con soddisfazione.
Mangiare non è solo nutrimento del corpo ma coinvolge l’aspetto emotivo della vita: il recupero del piacere del vivere senza conservare pensieri ossessivi è un obiettivo raggiungibile.

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Con l’aiuto fondamentale del nutrizionista ed una buona e mirata terapia psicologica si può ottenere un cambiamento insperato mantenendolo nel tempo.

Dott.ssa Gloria Pinzuti

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